Tibet 2007
La Realtà Locale
Le condizioni di vita nei villaggi dell’altopiano tibetano sono durissime: a 4.000 metri di altitudine gli inverni sono gelidi – le temperature arrivano facilmente a –15 / 20 gradi – , la terra dura e arida e i raccolti scarsi.
Nei villaggi le case, costruite in pietra o mattoni di fango, sono quasi prive di finestre per impedire al grande gelo invernale di entrare.
Non c’è combustibile per il riscaldamento (gli alberi sono rarissimi) e quindi l’unico disponibile sono gli sterpi o lo sterco di yak essiccato.
Nelle case non vi è acqua corrente, né elettricità.
Non esistono negozi, né servizi postali. Per l’aridità del clima l’acqua manca spesso in maniera drammatica , e nei villaggi spesso manca anche una fontana.
L’unica risorsa è l’agricoltura, ma i magri raccolti ottenuti durante i mesi estivi da questa terra arida e rocciosa non raggiungono, soprattutto per la scarsità di acqua, neppure il livello di sussistenza; non vi è quindi nulla da vendere e mancano le disponibilità finanziarie minime per avviare un qualsiasi sviluppo economico e per acquistare beni essenziali come abiti, scarpe, medicine.
Si coltivano solamente orzo, rape, patate, qualche legume; non esistono nei villaggi frutta o verdura, e quindi la malnutrizione e le carenze vitaminiche sono elevatissime.
La dieta è costituita solamente dalla tsampa, la farina d’orzo impastata con burro e the salato, talvolta da un po’ di formaggio e di carne secca.
Gli Acquisti e la Distribuzione
A fine luglio in Tibet il lavoro dei volontari dell’Associazione è iniziato effettuando buona parte degli acquisti sul mercato di Lhasa, la capitale, dove si trovano molti generi di abbigliamento . Nei villaggi raggiunti dalle famiglie non esistono negozi, ed inoltre i redditi delle famiglie sono pressochè nulli, di modo che è loro impossibile andare in città per acquistare anche i beni essenziali.
Tutto il materiale acquistato è stato caricato su camion, ed il viaggio è proseguito verso la città di Shigatse, la seconda del Tibet, intorno alla quale si trovano la maggior parte dei villaggi e dei monasteri aiutati.
A Shigatse è stata effettuata la seconda parte degli acquisti: sacchi di farina, riso e farina d’orzo da 25 kg, quaderni , penne, inchiostro, matite e gomme per i bambini che vanno a scuola, materiali per l’igiene personale dei bambini.
Anche quest’anno l’arrivo degli aiuti è stato un momento di grande gioia per i villaggi raggiunti: un momento sempre più atteso ed importante.
Da tre anni infatti purtroppo le piogge nella regione sono anche più scarse del solito; come ovunque anche sull’altopiano del Tibet la temperatura media continua a salire, i ghiacciai si stanno ritirando , e la situazione di siccità della regione si aggrava.
Alcuni dei villaggi avevano infatti quest’anno perso quasi completamente il raccolto.
Con l’arrivo dei volontari dell’Associazione oltre all’aiuto materiale arriva per i bambini e le loro famiglie la consapevolezza che anche quest’anno non sono stati dimenticati, che qualcuno da lontano pensa a loro con affetto e sollecitudine.
E, come ogni anno, i rappresentanti di nuovi villaggi confinanti sono venuti a pregare di potere essere inseriti nel programma di aiuti.
Il lavoro di distribuzione si è svolto in base alle liste della popolazione per garantire una distribuzione equanime a tutti i bimbi dei villaggi e alle loro famiglie, alla presenza dei rappresentanti del Governo Locale.
Qust’anno ogni famiglia ha ricevuto una preziosa scorta di farina, riso, farina d’orzo per l’inverno; ogni bambino – sono ormai più di 2000 – ha avuto giaccavento, maglie, pantaloni , calzamaglie, magliette, calze, scarpe di cuoio e di tela, il necessario per l’igiene personale: sapone, asciugamani, spazzolini, dentifricio. I bambini che frequentano la scuola hanno avuto una nuova uniforme scolastica ed una provvista di quaderni, penne, inchiostro e matite sufficiente per tutto l’anno.
I bimbi sono stati fotografati, sia quelli già adottati sia quelli ancora in attesa di adozione, e molte famiglie hanno scritto delle lettere per i loro benefattori: lettere molto semplici, magari ripetitive – la maggior parte di queste persone non ha mai scritto una lettera nella propria vita, e nei villaggi non arriva del resto la posta – ma che esprimono tutta la gratitudine e commozione per un aiuto che viene da tanto lontano.
Alcuni hanno ricevuto anche la foto dei benefattori, e per loro è motivo di grandissima gioia conoscerli anche solo attraverso un’immagine: immagine che custodiscono poi come una delle cose più care, una sorta di prezioso talismano simbolo di un’amicizia tanto importante.
Le Scuole
Grazie agli aiuti raccolti il numero di bambini che frequentano la scuola nei villaggi cresce di anno in anno; senza un aiuto è molto difficile per le famiglie fare fronte alle spese scolastiche quando il raccolto basta spesso solo per nutrire la famiglia 5-6 mesi , senza quindi la possibilità di vendere qualcosa e di ottenere un minimo di reddito per l’acquisto di materiale scolastico, abiti, scarpe, medicinali..
Grazie all’aiuto dell’associazione sono state completate la nuova ala del refettorio e la nuova cucina della scuola del villaggio di Nye, che ospita circa 470 bambini dalla prima alla sesta classe. La maggior parte dei bambini vivono e dormono all’interno della scuola, perchè le piccole scuole dei villaggi arrivano solo fino alla terza. La vecchia cucina, del tutto malsana e ormai inadeguata al numero crescente di bambini, è stata dotata di tutte le pentole e le stoviglie; i refettori sono stati arredati ed ogni bambino ha avuto un set personale di tazze, posate e piatti per una migliore igiene.
Hanno continuato a funzionare le nuove scuole costruite dall’Associazione nei villaggi di Nepu e Pandin, e altre scuole elementari della regione hanno ricevuto aiuti per l’acquisto dei materiali scolastici, per le continue riparazioni degli edifici rese indispensabili dal clima estremo dell’altopiano tibetano.
Il Dispensario del Villaggio di Nye
Piano piano anche la situazione sanitaria migliora, grazie ai nuovi dispensari realizzati a Singma, Nepu, Nye , alla realizzazione di serre per la coltivazione degli ortaggi.
Quest’anno uno dei sostenitori dell’Associazione ha effettuato una importante donazione in memoria dei genitori, e questo ha consentito di costruire una nuova ala del dispensario del villaggio di Nye, ormai quasi ultimata.
Il dispensario si trova nel villaggio di Nye, il più grande dell’area, e serve numerosi villaggi per un totale di circa 730 famiglie e 4700 persone.
Nel dispensario vi era necessità di realizzare alcune stanze con letti per i pazienti che hanno bisogno di un ricovero, per le partorienti , per chi viene da più lontano e ha difficoltà di locomozione,ecc: il medico residente nel dispensario potrà così seguire molto meglio quei casi per i quali ora deve tra l’altro continuamente spostarsi, spesso a piedi, e assentarsi così dal dispensario.
La costruzione è stata realizzata con il lavoro degli abitanti dei villaggi, già impegnati precedentemente in altri lavori di costruzione, e felici di potere avere un’occupazione retribuita.
Il complesso è stato circondato da un muro di cinta con cancello , per proteggerlo dai forti venti dell’altopiano che portano molta polvere e terra, e per impedire agli animali – capre, cani, yak- di entrare, con un grande miglioramento anche sul piano dell’igiene.
Il Dispensario del Monastero di Gangchen
Uno dei giovani monaci del Monastero di Gangchen ha terminato i suoi studi di medicina tibetana, e con gli aiuti raccolti è stato possibile allestire un piccolo ambulatorio all’interno del monastero, arredato e fornito di medicinali.
L’ambulatorio è al servizio, oltre che dei monaci, anche della popolazione dei villaggi circostanti.
Il Monastero di Gangchen è da tempi antichi custode di preziose tradizioni mediche, punto di riferimento e di servizio per la popolazione locale, e i Lama medici del Monastero sono da sempre grandemente stimati e riconosciuti in tutta la regione.
Le Serre per gli Ortaggi
Le serre per la coltivazione degli ortaggi costruite a fine 2006 stanno funzionando nel migliore dei modi: gli abitanti dei villaggi ne avevano richiesto la realizzazione, in una prospettiva futura di grande beneficio per l’alimentazione e quindi la salute di tutti, specie dei bambini.
Il clima tibetano è infatti estremamente arido per la mancanza di piogge, vi sono forti venti , la terra è molto dura e sassosa; a causa di queste condizioni avverse la coltivazione di ortaggi è praticamente assente nei villaggi e questo provoca gravi carenze alimentari e vitaminiche che si ripercuotono sulla salute in generale, sulla vista e così via. Per lunghi mesi all’anno gli abitanti dei villaggi restano infatti del tutto privi di alimenti freschi quali verdura e frutta, – la loro dieta è costituita solo da farina, farina d’orzo, tè al burro, talvolta un po’ di carne e formaggio essiccato – con le immaginabili conseguenze sul piano della salute specie per i bambini.
Il sole è però forte per molti mesi all’anno, la serra consente di mantenere umido il terreno e di proteggere le coltivazioni dal vento – spesso molto forte anche per la mancanza di alberi – e quindi i risultati sono sorprendenti.
In pochi mesi l’ampia costruzione è stata ultimata : realizzata con i migliori criteri e materiali disponibili sul posto , non può essere paragonata alle piccole serre rudimentali già costruite nella zona, ed è una base di partenza per un nuovo sviluppo agricolo ed economico dell’intera regione.
E’ stato deciso di partire subito piantando dei vegetali a foglia verde, molto simili agli spinaci: questi ortaggi sono infatti in particolare ricchi di vitamina C e A, la cui carenza contribuisce alla diffusione di gravi problemi oculari e della vista nella zona. Gli spinaci sono cresciuti benissimo e rapidamente, e già più di un raccolto è stato effettuato , con grande gioia e soddisfazione della popolazione locale . Si è passati ora a zucchine , insalata, cavolfiori, sempre con incredibili risultati.
Molti altri villaggi stanno ora chiedendo l’installazione di serre.
I Monasteri
Gli aiuti dell’Associazione hanno raggiunto in Tibet nel 2007 anche diversi Monasteri, da sempre cuore della vita e dell’identità culturale dei tibetani. Le donazioni consentono la sopravvivenza dei monasteri, che si basano solo sulle offerte, e vengono utilizzate per i beni di necessità primaria – cibo, abiti, scarpe, medicine, coperte, combustibile – e per mantenere agli studi i bambini che compiono il loro percorso educativo all’interno del monastero, secondo la tradizione del loro paese.
Quando è possibile i monasteri avviano anche delle piccole opere di ristrutturazione e mantenimento degli edifici, rese indispensabili dal clima estremo del Tibet : tetti, finestre, muri, costruzione di nuove stanze.
La Scuola di Filosofia
I monaci del Monastero di Chatring – uno dei più antichi del Tibet e rinomato per i suoi studi filosofici – sono costretti a lavorare fuori dal Monastero durante il giorno in lavori di fatica, perchè il Monastero non ha risorse economiche. L’avvio del programma di aiuti consentirà a diversi monaci di dedicarsi ai profondi studi filosofici, riservando la loro attività manuale ai lavori interni al Monastero.
La Festa e le Danze di Ringraziamento dei Villaggi
Gli abitanti dei villaggi, al termine della distribuzione degli aiuti, hanno voluto esprimere la loro immensa gratitudine a Lama Gangchen e a tutti i benefattori, offrendo in semplicità e dal cuore ciò che era loro possibile offrire: ogni villaggio ha rappresentato nel cortile del Monastero di Gangchen le proprie danze tradizionali, con la partecipazione di giovani ed anziani, in una giornata di grande festa e commozione per tutti.