Tibet 2004

Di ritorno dal viaggio estivo in Tibet, ecco un breve resoconto di ciò che abbiamo potuto fare lassù sul “Tetto del mondo” grazie al prezioso aiuto di molti.
Quest’anno, oltre al lavoro di distribuzione degli aiuti, le foto mostrano quasi tutti i villaggi raggiunti e la realtà in cui vivono le persone aiutate, così bella ma così difficile per chi trascorre lì la propria vita.

Il Viaggio e gli Acquisti

Arrivati in Tibet a metà luglio, abbiamo cominciato il lavoro effettuando buona parte dei nostri acquisti sul mercato di Lhasa, la capitale, dove si trovano molti generi di abbigliamento a buon prezzo che provengono dalla Cina: abbiamo così comprato, per circa 2000 bambini, scarpe di cuoio e di tela, calze, pantaloni e pantaloni imbottiti, t-shirts, camicie di velluto, maglie di lana, giaccavento, berretti e cappelli di lana, chuba (l’abito tradizionale tibetano), uniformi scolastiche, sapone e di asciugamani. Nei villaggi da noi aiutati non esistono negozi, ed inoltre come sappiamo i redditi delle famiglie sono pressoché nulli, di modo che è loro impossibile andare in città per acquistare anche beni così essenziali.
Tutto il materiale acquistato è stato caricato su camion, ed il nostro viaggio è quindi proseguito verso la città di Shigatse, la seconda del Tibet, intorno alla quale si trovano la maggior parte dei villaggi e dei monasteri aiutati.
A Shigatse abbiamo effettuato la seconda parte degli acquisti: sacchi di farina, riso e farina d’orzo da 25 kg, distribuiti alle famiglie in base alla loro numerosità – spesso il raccolto estivo non è sufficiente neppure per sostentare la famiglia tutto l’anno -, una provvista di quaderni, penne con relativo inchiostro, matite e gomme per i bambini che vanno a scuola.

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La Distribuzione, le Lettere e le Foto

Come di consueto il lavoro di distribuzione si è svolto alla presenza dei rappresentanti del Governo Locale, che hanno garantito una distribuzione equanime a tutti i bimbi dei villaggi e alle loro famiglie in base alle liste della popolazione.
I villaggi raggiunti sono stati quelli di Dakshu, Dhonnang, Gangchen, Gyalchun, Gyedin, Kyeshun,Nangpa Gye, Namling, Nepu, Nye, Nyeshar, Pandin, Sagoe, Shishung, Sengye Tse, Singma,Ten,Tsok, più alcuni bambini di Shigatse e Lhasa.
La distribuzione si è svolta nei villaggi di Nye, Nepu, e Gangchen dove si sono riuniti gli abitanti dei villaggi circostanti con giornate di grande festa e gioia per tutti.
I bimbi sono stati fotografati, sia quelli già adottati sia quelli ancora in attesa di adozione, e molte famiglie ci hanno consegnato delle lettere per i loro benefattori: sono lettere molto semplici,magari ripetitive, considerato il fatto che la maggior parte di queste persone non ha mai scritto una lettera nella propria vita, ma esprimono tutta la loro gratitudine e commozione per un aiuto che viene da tanto lontano.
Alcuni hanno ricevuto anche la foto dei loro benefattori, ed è importante dire che per loro è motivo di grandissima gioia conoscerli anche se solo attraverso un’immagine: immagine che custodiscono poi come una delle cose più care, una sorta di prezioso talismano simbolo di un’amicizia tanto importante.

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I VILLAGGI

Nelle foto che seguono è possibile vedere alcuni dei villaggi raggiunti dagli aiuti dell’associazione: si trovano tutti nella regione di Shigatse, nel Tibet centrale.

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I PROGETTI

Acqua-Alberi

Sono sempre ben funzionanti gli acquedotti realizzati nei villaggi di Gangchen e Namling, e le pompe per l’acqua a Dakshu.
Inoltre i primi esperimenti di imboschimento compiuti a Gangchen, Namling e Nye stanno dando ottimi risultati: gli alberi piantati sono quasi tutti in ottima salute e crescono, sia pur lentamente per la difficoltà del suolo e del clima, grazie anche alle cure quotidiane: è un beneficio fondamentale per questi villaggi così brulli poter contare su un certo numero di zone alberate, che contribuiscono a fermare la violenza del vento, l’erosione del terreno coltivabile, le frane, e pian piano permettono di creare un microclima più sano e meno arido.
L’acqua è naturalmente il bene fondamentale per questi villaggi spesso messi in ginocchio dall’aridità del clima, e molti altri ci stanno chiedendo aiuto per la realizzazione di acquedotti, canali, pompe idriche.

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Le Scuole

Il nostro aiuto ha raggiunto le scuole elementari di Nye, Singma, Nyeshar, Dhonnang.
Grazie ad una donazione della società Chiesi Farmaceutici di Parma – i cui dipendenti sono tra l’altro impegnati nell’adozione di diversi bambini – partirà inoltre tra poco la costruzione di una scuola elementare per il villaggio di Nepu, notizia accolta con grande gioia dagli abitanti del villaggio: al momento nella zona vi è una sola scuola elementare per quattro villaggi, che può ospitare circa 40-50 bambini mentre i ragazzi in età scolare sono tre volte tanti.
Intorno alla scuola verranno piantati centinaia di alberi, in una zona in cui la loro mancanza è particolarmente grave.
Un grazie particolare va quindi alla Chiesi Farmaceutici, che ha generosamente deciso di donare in beneficenza fondi in precedenza utilizzati per i consueti regali aziendali.

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Gli Ambulatori

Le donazioni ricevute ci hanno consentito di continuare a sostenere gli ambulatori del Monastero di Tashilumpo a Shigatse, che ricevono ogni giorno centinaia di pazienti indigenti; nell’ambito del progetto realizzato con la Fondazione Don Gnocchi, gli ambulatori sono stati inoltre finalmente dotati di un piccolo laboratorio per le analisi con i macchinari necessari, da tempo richiesti dai monaci-medici del Monastero.
E’ sempre funzionante l’ambulatorio del villaggio di Gangchen, ed è al momento allo studio la realizzazione di un’altra struttura medica nell’area.

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I Monasteri

I monasteri raggiunti dagli aiuti attraverso il progetto di adozione a distanza dei monaci sono stati quelli di Sed Gyued, Gangchen, Tropu, Nimo Gyalchen,Tashilumpo nella regione di Shigatse, e di Poti Kangsar e Riwo Choeling nella regione di Lhasa. Le donazioni consentono la sopravvivenza dei monasteri, che si basano solo sulle offerte, e vengono utilizzate per i beni di necessità primaria – cibo, abiti, scarpe, medicine, coperte – e per mantenere agli studi i bambini che compiono il loro percorso educativo all’interno del monastero, secondo la tradizione del loro paese.
Quando è possibile i monasteri avviano anche delle piccole opere di ristrutturazione e mantenimento degli edifici, rese indispensabili dal clima estremo del Tibet: tetti, finestre, muri.
Il monastero di Riwo Choeling, che l’anno scorso ci aveva chiesto aiuto per realizzare una cisterna e un piccolo acquedotto che lo collegasse alla sorgente montana a circa tre km di distanza, – interrando le tubature per impedire che si rompessero col gelo – quest’estate aveva già quasi ultimato i lavori: è stato molto bello vedere un gran numero di abitanti del villaggio vicino che offrivano volontariamente un giorno di lavoro al monastero per completare l’ultimo tratto degli scavi.

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